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DOVE LA POESIA E LA MUSICA SI SPOSANO… LÀ VOGLIO ESSERE!
BIOGRAFIA
in musica
l’orecchio assoluto
è relativamente importante
l’orecchio relativo
è assolutamente importante
Poesia e musica, due passioni coltivate da sempre, a volte in forma autonoma ma con più soddisfazione intrecciandole assieme in quella forma espressiva comunemente chiamata canzone.
La musica viene avvicinata già dall’ adolescenza, con l’ approccio alla tastiera e alla chitarra, nonché con le prime nozioni di teoria che poi gli consentiranno anche di procedere autonomamente da autodidatta verso universi sonori più complessi. Dalla partecipazione a gruppi di musica etnica (in veste di strumentista e arrangiatore) alla ricerca sul campo nell’ ambito delle tradizioni etno-popolari attraverso la raccolta di canti e suonate, o ancora all’ approfondimento del linguaggio armonico-improvvisativo del jazz.
Parallelamente si nutre di letteratura e più specificamente di poesia, da cui è attratto sin dagli anni liceali e che approfondisce poi in quelli universitari, con lo studio delle lingue e letterature straniere, immergendosi con pari slancio e disinvoltura nei versi più maledetti come in quelli romantici, antichi o contemporanei di varie parti del globo, nonché nelle strofe dei canti di varie tradizioni orali.
Il tutto per approdare alla fine al cantautorato, momento di sintesi in cui trova la propria dimensione espressiva ottimale, con la sua attenzione rivolta alla scelta delle parole, che non sono mero pretesto per fare musica, come in molta produzione musicale in circolo. Da qui, dopo avere scritto in inglese, dialetto e persino esperanto, la scelta (per lui niente affatto scontata) di scrivere in italiano, soprattutto per la musicalità intrinseca a questa lingua e non perché è banalmente la sua lingua.
Versificatore, compositore e arrangiatore, Apo dei proprii brani solitamente crea per intero sia testi che musiche e arrangiamenti, salvo che non rimetta mano a materiali già esistenti, testi o musiche che siano, tradizionali o di altri/e autori/autrici: ma anche in questi casi lo fa con una rielaborazione molto personale che imprime il suo marchio su quanto viene toccato.
La poetica
Che sia attingendo dalla propria biografia personale o da fonti letterarie, cinematografiche o ancora interagendo con altre forme d’ arte quali la pittura, la grafica, etc., i testi di Apo vertono su varie tematiche: dall’ amore (nelle sue varie forme), alla spiritualità (vista più come percorso interiore che come momento collettivo ritualizzato), fino ad abbracciare aspetti politici e sociali, trattati a volte in modo esplicito, altre in modo più implicito e velato, cercando di dare voce a chi non ce l’ ha, raccontando le storie di chi sta ai bordi della società (categorie sociali marginali, minoranze etniche, …). Oltre a palesi attacchi o parodie rivolte al potere, o alla trattazione di temi come il pacifismo o l’ ambiente, si caricano di valore politico-sociale anche il senso del magico o il sogno (sia inteso come momento onirico che come fantasticheria a occhii aperti), in quanto manifestazioni di un desiderio di altrove e quindi implicito rifiuto dell’ orizzonte dato; l’ importanza della realizzazione personale, spesso perseguita in opposizione ai limiti angusti che il contesto sociale prescrive; o ancora la follia, l’ irrazionalità , la demenzialità e il non-senso che deviano dai canoni istituzionali diventando strumento di critica delle convenzioni borghesi.
La gamma dei toni spazia da quelli più appassionati, incantati, sognanti e costruttivi a quelli più critici, sarcastici, scanzonati e dissacratorii, che hanno per complemento il valore di relativizzare la norma, tramite la messa in ridicolo di schemi e ruoli imposti, lo smascheramento delle ipocrisie, fino a toccare lo scherno, lo spregio del gretto conformismo e dei dettami.
Dalla consapevolezza che l’ arrangiamento completa e veicola il contenuto del testo, scaturisce la scelta di scriversi gli arrangiamenti in prima persona. Laddove la maggior parte dei cantautori consegna testo e melodia a un arrangiatore, affidando a una figura esterna il compito di creare lo sfondo sonoro alla propria voce, Apo è egli stesso arrangiatore dei proprii brani, che cura nei dettagli, dalla scrittura delle parti alla scelta dei suoni.
Il suo è sì cantautorato, in cui il testo ha la propria rilevanza fondamentale, ma rivolge anche una grande attenzione all’ aspetto musicale. Cambii di tempo e di tonalità , originalità a livello ritmico e armonico sono tra le sue peculiarità . Ma non si tratta mai di un’ originalità forzata (quasi fosse un vessillo da esibire), bensì di autentica e personale esigenza espressiva.
Le scelte maturate in direzione cantautorale non hanno portato a un rifiuto e accantonamento del suo passato musicale, che rimane presente facendosi sentire soprattutto negli impasti sonori. Lo studio del jazz lascia la propria traccia nell’ approccio compositivo, a livello armonico e nei margini lasciati all’ improvvisazione. Il legame con le musiche etniche si fa sentire con la sua ricchezza timbrica, fornendo una tavolozza di colori legati agli strumenti nonché alle scale delle varie tradizioni musicali. È presente anche una certa attitudine per il rock che viene dal suo bagaglio culturale, attitudine chiaramente rivisitata, riassorbita all’ interno del suo stile.
Insomma il passato rimane presente nei suoni, ma ha sparso semi che troveranno certamente espressione e utilizzo nei lavori futuri anche per quanto riguarda i testi, i materiali e le lingue.