cantautore…compositore, digipintore

le licenze libere

Il diritto d’ autorə, per come è stato tradizionalmente concepito e per via di certi meccanismi che lo disciplinano, ha avuto in molti casi e ha ancora tutt’ oggi l’ effetto di ingabbiare l’ arte e la cultura, di irretirle mettendo recinti e vincoli riguardo alla possibilità di una libera circolazione delle opere della creatività, determinando dinamiche all’ interno delle quali gli aspetti economici diventano preponderanti rispetto agli altri.

Le licenze libere rispondono a un’ altra idea di cultura, basata sulla condivisione: esse sono concepite per funzionare pur sempre all’ interno del diritto d’autorə, ma in modo contrapposto all’ idea di “chiusura” su cui si basa la proprietà intellettuale esclusiva. Il termine copyleft, utilizzato per riferirsi a tale tipo di licenze, nasce da un gioco di parole in opposizione al termine copyright: esso è per molti aspetti un copyright capovolto. A differenza della formula “no copyright” (molto utilizzata in molti contesti politicizzati, soprattutto negli anni ‘70), il copyleft si fonda sul copyright, sul riconoscimento di una paternità autoriale, ma ne sovverte alcune logiche, estendendo all’ utente alcuni diritti che sono tradizionalmente riservati all’ autorə -tra cui la possibilità di fare copie dell’ opera- senza che ciò costituisca violazione dei diritti dell’ autorə stessə.

Ciononostante, il copyleft non preclude la possibilità di ricavare degli introiti dalle opere della creatività. Come è giusto che sia.
C’ è da aggiungere che la rivoluzione digitale, sull’ onda della quale tuttora ci troviamo, ha già provveduto di fatto a sbaragliare molti steccati, agevolando la condivisione e circolazione delle opere artistiche e culturali, rendendo accessibili molti beni creativi che in tempi non molto lontani erano appannaggio di poche persone.
In un mondo in cui la musica viene scaricata da internet praticamente da chiunque, utilizzare tali licenze mi è parso coerente, oltre che realista e adeguato ai tempi.
Preferisco, con schiettezza e onestà, chiedere a chi mi apprezza, di sostenere il mio progetto, se può e vuole farlo, permettendo, a chi non può o non vuole, di fruire ugualmente delle mie opere tramite la possibilità di copiarle e diffonderle a scopi non commerciali, senza che ciò costituisca un’ operazione illegale, in quanto consentita a monte da me autore.

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