Il tuo carrello è attualmente vuoto!
aggiornata al 30 giugno 2022
opera digitale
misure: 100×200 cm
Una figura sensualmente distesa su un divano in terrazza in una serata estiva. Il viso è enigmatico, l’espressione complessa (quasi come una gioconda): comunica bellezza, freschezza e sensualità ma anche ingenuità e un fondo di malinconia… La sensualità della figura, esaltata dal rosso acceso del vestito, è integrata dal turchese dei capelli e dal celeste con cui è realizzato (in modo non convenzionale) tutto il disegno: la spiritualità del celeste fa da complemento alla passionalità del vestito. L’ altra figura sdraiata accanto reca gli stessi colori, ma smorzati: una figura quasi angelica, di protezione, evanescente… il suo vestito continua in basso come se non avesse gambe (come una sirena) e sembra avvolgere la protagonista, a ribadire la funzione di protezione. Anche i calici hanno gli stessi colori dei loro vestiti: il secondo potrebbe potrebbe ambiguamente sembrare riflesso nel vetro, se non fosse che la base poggia sul tavolo. Le loro forme inoltre alludono ambivalentemente anche ai calici religiosi!
Le linee delle pareti sono mosse, fluttuanti: sembrano più delle tende che delle pareti; accrescono questo senso di evanescenza, questa consistenza quasi spiritica, non materica di quanto rappresentato. E anche il bordo del divano in vimini sopra il materasso va nella stessa direzione.
Ma uno degli elementi fondamentali dell’ opera è il modo di rapportarsi alla prospettiva. Semplificando si potrebbe dire che nella parte a destra vediamo le figure delle due donne frontalmente, mentre la parte a sinistra è osservata dal punto di vista della signora in rosso e della sua figura amica. Ma di fatto nell’ opera troviamo più prospettive e punti di vista coesistenti. I varii angoli visuali non sono separati in modo netto, ma sono fusi senza soluzione di continuità , in modo estremamente fluido. La lunghezza spropositata del corpo della signora in rosso fornisce la continuità e la bottiglia fa da perno, asse attorno a cui viene ruotata la prospettiva stessa: come una chiave lynchiana che capovolge il punto di vista. E il bere per una donna è atto di libertà , dal valore che può divenire anche sacrale, specie quando è condiviso con un’ altra donna. E l’ ebbrezza che ne risulta può a volte ridestare la consapevolezza e dare il coraggio di fare dei cambiamenti.
È di fatto una figura impossibile, come quelle escheriane: il piede non potrebbe mai sbucare in quel modo sul tavolo, per dirne una; o osserviamo ancora la ringhiera che continua senza interruzione dietro il vetro; etc.
Anche la luna è irreale: è dietro la ringhiera ma anche in buona parte davanti. Inoltre la luna è perfettamente sovrapposta a una delle svastiche rotonde di cui è fatta la ringhiera, come fosse un momento di congiuntura, di allineamento: forse quel momento che la donna deve cogliere per dare atto al suo cambiamento.
Simbolismi vari si trovano disseminati nell’opera: segni di rinascita, simbologie solari etc.