cantautore…compositore, digipintore

Amore in fiore

LYRICS
AMORE IN FIORE

semplice e bella era lei margherita
esile e snella di pudore vestita
fiore discreto delicato e puro
io la guardavo esitando a parlare
sognavo di accarezzarle la mano
e mi chiedevo se mi amasse o meno
la osservavo conversare con gli altri
ma non osavo proprio avvicinarmi

e per timore io non le confessai
ciò che nel cuore nutrivo per lei
e preferii un rimpianto a un rimorso
per quello che coltivai e non colsi

così pian piano sbiadì il suo sorriso
e triste in viso lei si seccò
e i suoi petali restano muti
e se mi abbia amato io non saprò

fiore che non sfioro
fiore che sfiorisce

◊ ◊ ◊ ◊ ◊

poi venne rosa dalle guance incarnate
fresca odorosa mi toglieva il fiato
precoce ancora era la sua stagione
ma inebriato io persi la ragione
accanto a lei ero trepido e teso
col sangue che mi accendeva il viso
del desiderio fui subito schiavo
così d’ impulso le dissi che l’ amavo

lei sorrise alla mia dichiarazione
così decisi di lanciarmi in azione
e incurante di potermi ferire
io mi scagliai senza temere spine

e sulla bocca andai per baciarla
ma lei fredda e calma mi allontanò
così la persi per troppo ardore
o per meglio dire lei mi piantò

fiore che sfioro
fiore che sfiorisce

◊ ◊ ◊ ◊ ◊

e poi un giorno sotto un cielo turchino
un nuovo fiore apparve nel mio giardino
iris il nome iridato il suo umore
forte e mite quieta linfa e candore
nella sua luce esprimeva appieno
tutti i colori del mio arcobaleno
io annusavo la dolcezza nell’ aria
che lei mi offriva nuova e familiare

e si ascoltava la fragranza sottile
che sprigionava dalle nostre parole
lievi e gentili cariche di silenzio
messaggi alati come pollini al vento

sbocciò un bacio improvviso e avvolgente
deciso e suadente che ci rapì
e ancora baci dal fresco sapore
maturo l’ amore tra noi fiorì

fiore che sfioro
fiore che non sfiorisce
fiore che sfioro
fiore che fiorisce

Introduzione


È la parabola di un ragazzo e i suoi approcci con l’ altro sesso. Il testo parla di tre donne con nomi di fiori (Margherita, Rosa e Iris) ed è tutto costellato di metafore floreali. Margherita, figura timida e schiva, dalla bellezza semplice, è la donna dell’ incertezza, del dubbio “m’ ama, non m’ ama”: il protagonista non agisce, non coglie il fiore, il quale avvizzisce. Rosa invece è tutt’ altro carattere: sanguigna e prorompente, con lei, per non commettere lo stesso errore, si lancia ma in modo goffo, da inesperto, per cui viene respinto e …si punge. Dopo questo doppio errore, che rischierebbe di scoraggiarlo, a sorpresa arriva Iris, con cui tutto sembra avvenire senza forzature, con un reciproco ascolto e un’ intesa spontanea.
Il testo, pur nella sua delicatezza di fondo, è trapuntato di ironia e leggerezza (v. espressioni come “lei si seccò” o “lei mi piantò”). Per quanto a molte persone appaia pieno di sentimento ed emotività, il brano è nato, per così dire, a tavolino… da un gioco combinatorio sulle frasi “fiore che sfioro/non sfioro”, “fiore che sfiorisce/non sfiorisce”. Prima ancora che d’ amore, esso vuole parlare di come ci poniamo di fronte alle occasioni che ci capitano nella vita: il fiore che sfioriamo o non sfioriamo è appunto metafora delle occasioni che cogliamo o che lasciamo non colte. Solo in un secondo momento è venuta l’ idea di utilizzare dei nomi di donna che fossero anche nomi di fiore, per cui il brano ha acquisito le caratteristiche di una canzone che parla d’ amore. E solo dopo avere elaborato queste situazioni avrò involontariamente riversato nel testo un pò di emotività (vissuta direttamente o osservata) che a chi ascolta pare un elemento così preponderante.
Contributi al testo e consigli determinanti sono stati forniti da Massimo De Pascale e Lucia Larussa.

(apo)