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Il brano è una sorta di invito al viaggio, un’ esortazione a fare questo percorso assieme, dentro il mondo fatato della musica e della poesia, che si abbracciano, si sposano, danzano assieme…
È l’ unico testo dell’ album non scritto da me. E ha per me, tra le altre cose, anche il valore di un esperimento sociale, in un certo senso, considerato quanto c’ è dietro al modo in cui è nato. A volte buttiamo lì delle parole senza dare loro peso… e senza darvi seguito. Recuperarle e dare loro una dignità espansa è un atto di attenzione e di amore. Ci chiama ancora una volta a riflettere sul rapporto tra arte e realtà, su come nella vita è importante valorizzare le cose e le parole belle, applicandole nella pratica dando loro così un nuovo livello di realtà. E l’ arte è uno dei modi più pieni e intensi per farlo. Chi è poco sensibile si lascia passare davanti la bellezza senza coglierla e quindi senza valorizzarla, senza berne. Chi è sensibile sa cogliere la bellezza e valorizzarla. L’ arte di conseguenza, che nasce alchemicamente dalla vita, restituisce emotività e stimoli alla vita stessa. Anche quando sembra lontana dal reale.
Questo brano contiene immagini surreali, a volte prive di un significato immediato. Una frase come “dove tutto sei tu nell’insieme”, se ci pensiamo, è una frase abbastanza naif, espressione di una persona che ha come canali privilegiati di comunicazione i linguaggi non verbali, e che quando utilizza invece il linguaggio verbale, lo fa usando delle parole che producono a volte espressioni inconsuete come questa, che però hanno un loro perché, una loro efficacia e pure una loro suggestività. Come un doppio salto mortale, che ti fa ricadere in piedi. Il tutto che include la persona che reinclude il tutto… o viceversa…
E in fondo l’ arte forse è proprio questo.